La Cassazione ha statuito che. “In tema di demansionamento e dequalificazione professionale, il pregiudizio – danno non patrimoniale – non si identifica con l’inadempimento datoriale e non si pone quale conseguenza automatica di ogni comportamento illegittimo [..] cosicché non è sufficiente dimostrare la mera potenzialità lesiva della condotta datoriale”.
Al lavoratore pertanto spetta non solo il compito di allegare il demansionamento, ma anche di fornire la prova del danno non patrimoniale e del nesso di causalità con l’inadempimento datoriale.
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